Francesco Mojoli, primario del Policlinico San Matteo di Pavia, ha patteggiato davanti al gip la pena a due anni di carcere per violenza sessuale con l’attenuante della ‘minore gravita”.
Le presunte vittime sono undici specializzande che, tra il 2019 e il 2020, sarebbero state oggetto di palpeggiamenti denunciati nel 2021 nei questionari anonimi dell’Università pavese.
Mojoli, scrive in una nota la sua legale Maria Teresa Zampogna la cui richiesta di pena è stata accolta, “ha scelto di patteggiare nel procedimento a suo carico, con la riqualificazione dei fatti nella fattispecie di minore gravità, con l’intento di favorire, anche e soprattutto nell’interesse dei pazienti, la prosecuzione di uno svolgimento sereno e proficuo delle attività della Scuola di Specializzazione dell’Università degli Studi di Pavia e del Reparto di degenza del Policlinico San Matteo di Pavia, onde evitare un lungo dibattimento per dimostrare l’interpretazione equivoca e l’esatta comprensione dei fatti con moltissimi testimoni e consulenti tecnici, che avrebbe avuto un impatto negativo sulla vita di tutte le persone coinvolte, nonché dell’Università e del Policlinico”.