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Cronaca | 16 maggio 2025, 12:28

Caso Garlasco: al via udienza Sempio per analisi su Dna su unghie vittima

Gli sviluppi della vicenda

Caso Garlasco: al via udienza Sempio per analisi su Dna su unghie vittima

Al via a Pavia la seconda udienza dell'incidente probatorio della nuova inchiesta della Procura sulla morte di Chiara Poggi che vede indagato per omicidio in concorso Andrea Sempio, amico del fratello della vittima. Per il delitto della ventiseienne uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007 è stato condannato in via definitiva a 16 anni di carcere l'allora fidanzato Alberto Stasi, una condanna che ha quasi finito di scontare.

A distanza di 18 anni - dopo due revisioni respinte e vari tentativi della difesa - si riparte da Sempio, già archiviato otto anni fa dalla stessa Procura: per i pm Stefano Civardi e Giuliana Rizza e per gli avvocati del condannato (Giada Bocellari e Antonio De Rensis) è suo il Dna trovato sulle unghie della vittima. Dopo la falsa partenza del 9 aprile e la ricusazione del genetista Emiliano Giardina, oggi i periti nominati dalla giudice per le indagini preliminari di Pavia Daniela Garlaschelli - la genetista Denise Albani e il dattiloscopista Domenico Marchigiani, entrambi poliziotti della Scientifica a Milano - dovranno stabilire se la traccia genetica trovata sulle unghie della vittima sia compatibile con il patrimonio genetico dell'amico del fratello della vittima.

Il primo punto è il più controverso: valutare l'utilizzabilità del profilo estratto dal materiale trovato sulle unghie della ventiseienne. Nel processo d'appello bis contro Stasi, il perito Francesco De Stefano aveva concluso, in accordo con i consulenti, sull'inutilizzabilità dei risultati. Conclusione sempre condivisa dal genetista Marzio Capra (famiglia Poggi) e dall'ex comandante del Ris Luciano Garofano (Sempio). Di opposto avviso il genetista forense Ugo Ricci consulente di Stasi e Carlo Previderé che nella sua relazione chiesta dalla Procura di Pavia parla di compatibilità.

La traccia prelevata a Sempio lo scorso 13 marzo potrebbe restituire il match, ma il cromosoma Y (sui frammenti delle unghie della vittima) non è identificativo: indica solo la linea paterna e non è databile. Difficile possa bastare da solo per formulare le accuse contro il giovane che frequentava la villetta di via Pascoli.

Inoltre, l'elemento poco si sposa anche con la dinamica dell'omicidio: Chiara Poggi, chiarisce ogni sentenza, è stata sorpresa dall'assassino e non ha provato a difendersi. L'appuntamento di oggi servirà, oltre che per definire il possibile quesito su cui dovranno lavorare periti e consulenti, anche per verificare la presenza di Sempio a casa Poggi: sono 60 le impronte catturate dalle fascette para-adesive allora utilizzate dal Ris di Parma per repertate le tracce nell'abitazione subito dopo il delitto. Tutte le impronte sono state attribuite, tranne tre tracce sui cartoni delle due pizze mangiate dalla vittima e dal fidanzato la sera prima dell'omicidio.

L'incidente probatorio si estenderà anche ai tamponi custoditi nell'istituto di Medicina legale di Pavia e ad alcuni reperti conservati nei laboratori del Ris di Parma. E alla scienza ci si affida – oltre che nel miracolo di rendere riconoscibile anche il secondo Dna maschile trovato sulle unghie di Chiara Poggi – anche per estrarre eventuali Dna dal frammento del tappetino del bagno su cui poggia i piedi l’assassino (le impronte sono compatibile con la taglia di scarpe calzata da Stasi) o su alcuni oggetti mai analizzati (un vasetto del fruttolo o il pacco di biscotti) trovati nella villetta di Garlasco. In un'inchiesta che non risparmia sorprese quotidiane anche oggi in aula si preannunciano scintille.

(Afe/Adnkronos)

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