Molti tifosi di lunga data ricordano ancora la maglia numero 13 di "Lupetto", al secolo Claudio Malagoli. Ebbene, sono passati 37 anni (proprio come la sua età) da quando un incidente stradale ce lo portò via.
Lui, nativo di Novellara e grande realizzatore, si apprestava a compiere l'ennesima impresa di una carriera magnifica, cominciata dalle giovanili giocate a Varese, città nella quale mise a segno per due volte la doppietta scudetto-Coppa Italia (1969-1970), vincendo addirittura una Coppa dei Campioni (1970). Passò a Udine dove rimase fino al 1976, anno in cui si trasferì a Vigevano.
Gli bastarono due stagioni per trascinare i ducali al doppio salto dalla B alla A1. Indimenticabile fu la sua prestazione nello spareggio di serie B giocato a Livorno contro Caserta, in cui realizzò 40 punti senza faticare. A Vigevano fece coppia con un altro campione: Damir Solman. Vederli giocare insieme era uno spettacolo, qualcuno sostenne che non potevano coesistere: invece coach Novosel aveva trovato la formula per esaltare le caratteristiche di entrambi. Il duetto si sciolse quando Malagoli decise di prendere la via di Brindisi, guidando anche i pugliesi alla promozione in serie A1, nel 1981.
Nel 1983-84 si spostò verso Siena, per fare ritorno ancora a Brindisi e nel 1986-87 centrare un'altra promozione in A2 con Verona. A distanza di tutti questi anni gli appassionati lo ricordano ancora come parte attiva di un periodo del basket italiano legato a passione e rapporti autentici con le città.