Chi pensava che un doppio binario potesse risolvere la maggior parte dei problemi della linea Milano-Mortara da oggi ha elementi seri su cui riflettere: è bastato infatti un guasto a un convoglio della S9, rimasto bloccato nei pressi di Gaggiano, per imbottigliare la linea come neanche l’Autostrada del Sole in un weekend d’agosto. Per evitare l’ostacolo rappresentato dal treno fermo, in un punto a doppio binario dove però circolano sia la S9 che la Milano-Mortara, tutti si sono dovuti mettere in coda per aspettare il proprio turno di passaggio.
Il risultato è rappresentato dalle tre cancellazioni e dai maxi ritardi in serie che hanno caratterizzato la mattinata (e che si sono riacutizzati con il primi treni del rientro nella fascia di metà giornata). Il record spetta al regionale in partenza da Mortara alle 8.39, che ha accumulato ben 105 minuti di ritardo. Il primo treno ad accusare ritardo è stato quello in partenza da Alessandria alle 6.52, con arrivo previsto a porta Genova alle 8.23: in realtà è giunto a destinazione quasi un’ora dopo. Alcuni convogli nella fascia della mattina si sono “salvati”, e sono arrivati in orario seppur stipati all’inverosimile dai pendolari che li hanno assaliti come l’acqua nel deserto. La maggior parte ha viaggiato con ritardi che, fatto salvo il record di 105 minuti, si sono attesati perlopiù sui 45 minuti.
I gruppi Facebook dedicati ai pendolari della linea hanno, come di consueto, ospitato ogni genere di sfogo: c’è chi critica il sistema delle precedenze che si è deciso di approntare in questa situazione di emergenza e chi loda i capitreno che, in condizioni molto difficili, si sono comunque prodigati per assistere i viaggiatori almeno dal punto di vista informativo. Rimane infine la domanda che non ottiene mai risposta: chi pagherà per le ore di lavoro perse, gli appuntamenti saltati, gli esami universitari rinviati? Gli abbonati avranno diritto, sul mese di maggio, al bonus del 30% di sconto per i ritardi del mese di febbraio. Difficile che basti a calmare gli animi…