Le funi assicurate alla sommità della torre del Bramante, il monumento simbolo di Vigevano insieme alla piazza Ducale. Il moschettone allacciato in sicurezza, e poi giù, a penzoloni nel vuoto, faccia a faccia con i mattoni di oltre cinquecento anni fa. È stato questo il lavoro degli ingegneri della Foppoli Moretta e Associati, una ditta specializzata incaricata dal comune di effettuare dei monitoraggi sulla costruzione, alta oltre 55 metri, che domina la città. Il loro compito era quello di controllare che non ci fossero situazioni di degrado tali da costituire un pericolo. La torre ha passato l’esame e i controlli hanno dato esito favorevole.
La fase odierna è stata la più spettacolare della serie di esami a cui è stato sottoposto il monumento, oggetto nell’ultima settimana di test approfonditi. Sono stati utilizzati strumenti di ultima generazione, grazie ai quali gli ingegneri effettueranno complessi calcoli con l’obiettivo di rassicurare sulle condizioni strutturali della torre. Analisi obbligatorie per una costruzione che, nel suo primo stadio, ha ottocento anni abbondanti di vita, e che è stata interessata nei secoli a diversi innalzamenti.
“È una caratteristica di parecchie torri italiane – commenta il direttore tecnico Dario Foppoli – che sono state costruite in varie fasi, con tecniche diverse, fino ad arrivare all’altezza alla quale le vediamo oggigiorno. Il problema principale, solitamente, è che non tutte le fasi di innalzamento sono coerenti tra loro, e si possono creare problemi di carico che con il passare dei secoli possono avere conseguenze importanti. La torre di Vigevano è davvero particolare: analizzando la sua composizione geometrica con il laser e confrontando i vari piani, scopriamo che nessuna delle pareti è in asse. L’innalzamento più importante, quello attuato da Bramante che dalla prima merlatura portò il monumento fino al belvedere, è stato costruito non sulle pareti della base, ma facendo scaricare l’intero peso su alcune arcate e un sistema di tiranti. Opera davvero ardita, che ci costringerà a parecchi calcoli per poterla conoscere a fondo”.
Oltre alle ricostruzioni geometriche ricavate dai rilievi laser, che permetteranno una perfetta mappatura della struttura, sarà possibile effettuare un monitoraggio continuo di alcune crepe. La presenza di fessurazioni era infatti il principale motivo che aveva spinto il comune a far eseguire approfondite verifiche. Posto che a una prima analisi non parrebbero esserci problemi, i tecnici hanno installato dei sensori che registreranno eventuali anomalie delle fessure per i prossimi dodici mesi.