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Eventi | 26 settembre 2018, 10:56

Vigevano, donata un'opera di Enrico Morelli alla pinacoteca civica

"L'uomo-matita" verrà consegnato ed esposto a partire da domenica 30 settembre alle 11 alla "Casimiro Ottone"

Vigevano, donata un'opera di Enrico Morelli alla pinacoteca civica

Enrico Morelli (Montemagno 1956), docente di discipline plastiche e scultoree presso il Liceo Artistico di Rovereto intitolato a Fortunato Depero, ha autonomamente consolidato in una biografia di immagini il proprio iter formativo - svolgendo attività professionale di oreficeria e collaborando con diversi laboratori di scultura -, configurando e definendo nel tempo l’attività artistica in ordine ad un’appassionata professionalità che nella rivisitazione dei canoni della scultura cubista (orchestrata fra Archipenko, Brancusi, Boccioni, Duchamp-Villon e Viani) ed ha elaborato - ripercorrendo fascinazioni esercitate dalla tradizione figurativa e nuove sollecitazioni astratte - sintesi dinamiche rese con superfici geometriche fluide, interpretando la rappresentazione convenzionale delle forme per rivelarne le forze interne -. Nelle sue poliedriche osservazioni sull’espressività della materia nobile, segnatamente della pietra naturale - generalmente operata col procedimento a levare - compaiono iconografie, stili e brani che evocano citazioni e variazioni differenti alternativamente desunte (poi ancora interpretate o metaforizzate) dalle sintetiche semplificazioni formali della statuaria arcaica mesopotamica o dalla perfezione naturale dell’arte greca o ancora dalla tradizione plastica rinascimentale toscana, in particolare fiorentina. I modi della sua scultura - composizioni mitiche, metamorfiche figure sacre, nudi muliebri dalle forme piene e dai volumi definiti che fluttuano fra archi rampanti e forme variamente ellittiche e circolari, medaglie e medaglioni, suppellettili liturgiche, gioielli e ornamenti decorativi alternativamente perpetuati in marmo, argento, legno, bronzo e terracotta patinati - come i temi dell’invenzione e del soggetto - che si propongono per modello o la natura nello stato della sua nuda semplicità, o la natura ornata da accessori caratteristici ovvero la natura vestita - vengono occasionati in maniera trasversale, con un forte riferimento all’arte del Novecento. I punti di relazione del suo linguaggio non riguardano solo il mondo naturale, le cadenze asimmetriche di ispirazione orientale, il moto fluido e avvolgente della linea continua, ma individuano altre fonti d’ispirazione, come il gusto déco ed i suoi movimenti sincopati presi a prestito dalla grammatica futurista e combinati alla grafica essenzialità dei bassorilievi egizi e della scultura arcaica greca riletta dalle secessioni, puntando sulla linearità e sul ritmo grafico. Fra varie e possibili modalità di confronto con diverse forme figurative della storia dell’arte e del design non poteva mancare, date le contingenze localistiche, un omaggio a Fortunato Depero (Fondo 1892 - Rovereto 1960), noto pittore, scultore e designer nonché uno fra i firmatari del manifesto dell’aeropittura e rappresentante del cosiddetto secondo futurismo. E dunque l’Uomo-matita (d’après F. Depero, Bozzetto manifesto pubblicitario Uomo-matita, 1926, collage), di mano di Morelli, ultimato nella primavera del 2018 - marmo bianco di Carrara, cm 60 x 60 x 8 (intero); cm 47,7 x 35,5 x 4 (rilievo figurato) - avrà ora, per volontà del suo autore, sede permanente nelle collezioni della Pinacoteca Civica «Casimiro Ottone» di Vigevano - l’inaugurazione ufficiale dell’acquisizione è prevista per il 30 corrente alle ore 11 presso la detta istituzione donataria -. Si tratta di uno dei famosi Uomo-matita originariamente ideati dall’artista di Fondo - assieme al Cavallo-matita, alla Farfalla-matita, alla Fabbrica-matita - per la campagna pubblicitaria delle matite della ditta Presbitero di Milano e riproposti, tre anni più tardi, per quella dell’American Lead Pencil Company di New York.

L’opera che (re)interpreta il logo del Liceo Artistico roveretano è stata concepita e modellata in fase propedeutica (dall’argilla al calco in gesso) in ambito laboratoriale-didattico, per essere poi tradotta e scolpita presso il Laboratorio Passamani snc Marmi e Graniti di Rovereto che ha partecipato e sostenuto l’impresa copistica e che ha temporaneamente ostenso il marmo per una prima pubblicizzazione in attesa dell’auspicata collocazione museale meglio atta alla sua valorizzazione ed alla sua fruizione.

Per un ridotto ma significativo corpus iconografico dello scultore, sapido di rimandi eidetici e metaforici, mito e quotidiano (va ricordata la sua attività di modellatore per Igor Mitoraj) si vedano Ritagli. Sculture di Enrico Morelli, Stella, Rovereto 2008 - catalogo di corredo all’omonima personale tenutasi presso la locale Biblioteca Civica «G. Tartarotti» dal 6 al 13 settembre 2008 - ed E. G. Rizzioli, Enrico Morelli. Un testo in pietra per la chiesa di San Michele Arcangelo a Montemagno di Camaiore, Edizioni Osiride, Rovereto 2017 - volumetto che dà conto del leggio scolpito in marmo di Lasa per questa parrocchiale del territorio lucchese -.

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