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FESTIVAL DI SANREMO | 07 febbraio 2019, 17:36

#Sanremo2019 Paola Turci e la ricetta del suo successo: "Sento una vitalità che non avevo prima"

"L'ispirazione per 'L'ultimo ostacolo'? Quando ho sentito il primo verso di questa canzone ho pensato a mio padre, scomparso qualche anno fa"

#Sanremo2019 Paola Turci e la ricetta del suo successo: "Sento una vitalità che non avevo prima"

Eleganza, applausi, ma anche emozione. Paola Turci interviene in conferenza stampa nella sala "Lucio Dalla" del Palafiori e regala un momento importante ai giornalisti presenti e intenti a porle diverse domande:

"Il ricordo del Festival di Sanremo che conservo? Alla mia prima partecipazione, a 21 anni - confida l'artista - lo vivevo con l'incoscienza di una ragazzina che non si rende conto di quanto grande sia quello che sta accadendo e che lo circonda, fino a quando un minuto prima di salire sul palco un angelo chiamato Donatella Rettore mi ha incoraggiato dicendo 'Mi raccomando in bocca al lupo'. Da lì mi sono poi sciolta".

"Io all'Eurovision? Ne sarei orgogliosa, già solo l'idea mi elettrizza - confessa Paola - quest'anno la mia canzone, anche se non sembra, è emotivamente molto impegnativa con registri che possono sembrare estremi: la scelta di gridare, di portare allo strappo il momento del ritornello è voluta. Il canto e le canzoni per me sono avventura, cose nuove da scoprire".

"L'ispirazione per 'L'ultimo ostacolo'? Quando ho sentito il primo verso di questa canzone ho pensato a mio padre, scomparso qualche anno fa. Ho sentito la voglia di tornare indietro e trovare quella figura paterna, quella figura maschile che è tuttora la mia figura di riferimento: non ho ancora trovato un uomo migliore. La canzone l'ho portata poi verso questa direzione intervenendo sul testo".

"Chi mi ha fatto innamorare della musica? Mia madre che cantava Mina e Ornella Vanoni davanti allo specchio, poi ho scoperto il rock con i Rolling Stones e quando ho sentito la voce di Patti Smith ho detto 'vorrei essere così'...".

"Tornare a due anni di distanza da un Festival che mi aveva dato soddisfazioni non era facile, il lavoro su questa canzone ha però coinciso con l'incontro con Claudio Baglioni: è stato lui a invitarmi qui, insistendo dolcemente. La canzone gli piaceva molto".

A proposito di Baglioni, ecco un aneddoto:

"Da ragazza lavoravo in un locale dove una notte entrarono le telecamere di un programma TV notturno, Claudio mi vide in televisione mentre stavo cantando un pezzo e il giorno dopo chiamò la sua casa discografica invitando il presidente a cercarmi. Alla fine ho avuto un percorso differente, ma ad una casa discografica sono comunque arrivata: con Claudio c'è affetto e stima reciproca da tempo".

Una domanda, inoltre, dal forte impatto emotivo:

"Qual è la bellezza delle cicatrici? Sta nel modo in cui si portano, l'unico modo per rendere bella una cicatrice è quello. La bellezza delle cicatrici è non aver paura di portarle, ma averle accettate. Sono la tua storia, la storia di chi ne ha viste e ne ha provate tante - e qui la voce si rompe per l'emozione che soprassale - la cicatrice per me è stato un viaggio nella vita, riempita di ostacoli a volte facilissimi da superare altri impossibili. Ma di fronte a quelli difficili ti rendi conto che c'è una chiave per superarli, devi solo trovarla".

E a chi chiede il segreto del suo successo, la risposta è la seguente: "Sento una vitalità che non avevo prima, mi sento in forma e la curiosità è l'elemento primario della mia vita. Ho voglia di vivere, mi sento 'Viva da morire' proprio come il titolo del mio ultimo disco".

Roberto Vassallo

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