Prosegue fino al 31 Gennaio 2020 la Mostra di Marina Palmieri "L'ISTANTE NEL CAMMINO DELLA VITA" presso la Biblioteca Civica L. Mastronardi, con il Patrocinio dell’Assessorato alla Cultura della Città di Vigevano.
In questa mostra, l’autrice espone una selezione scelta delle sue opere pittoriche dedicate al tema dell’istante, con un richiamo evocativo all’attenzione interiore verso l’istante stesso.
Riferito a un siffatto richiamo a un “pensiero attento” sugli istanti (vissuti più o meno consapevolmente, o più o meno fugacemente) è il brevilineo “incipit” reso in forma letteraria dalla stessa Marina Palmieri all’interno della locandina ufficiale della mostra, e che così recita, in una sorta di stilizzazione pre-pittorica: «Accogliere l'istante, la sua tinta. Scorre la vita e resta la corolla degli istanti.».
Con questa evocazione che si presta ad essere anche una “visione di sintesi”, viene proposta al pubblico dei visitatori una cernita di opere pittoriche (due delle quali in formato grande / medio-grande) che, proprio della “corolla degli istanti”, riprendono alcuni aspetti particolari, peraltro esplicitati nelle titolazioni delle singole opere.
Una di queste – l’opera che nella mostra in corso di Marina Palmieri gioca un ruolo centrale – è «Tra cyber-timori e memoria della tenerezza.» (formato: circa 80x80 cm.); è un manufatto di “pensiero pittorico” dalle onde lunghe e che percorrono più tempi: le onde della memoria e, sì, della commozione per una tenerezza che è stato dato di conoscere e di attraversare, e nel contempo le onde in arrivo della svolta quasi antropologica in chiave cyber-tech, una svolta che attira ma può anche atterrire, con i timori e gli sgomenti che pressoché inevitabilmente, prima che poi, essa comporta per le intelligenze e le sensibilità più fini del genere umano.
A fianco troviamo «La festosa consapevolezza delle lacrime in uscita.» ove, ancora, e in questo caso con insistita corposità colorica, rileva la proiezione mentale (e quindi “poi” – ovvero a seguito dell’aspetto mentale – abbiamo la proiezione medesima che si fa anche ‘raffigurativo-pittorica’) di un vissuto di “sollievo” attraversato con consapevolezza netta.
Sulla stessa linea visiva, troviamo «I loved you. // Ti amavo, una volta.»: qui, dalle considerazioni espresse dall’autrice, possiamo sottolineare di quest’opera sia l’emergere di un “istante di condensazione” che – già dallo stato d’animo che pare trasparire da un volto pensoso, racchiuso e molto pallido – rapprende e “ferma” i segni che sono stati resi centrifughi (ricollocati appositamente in moti di fuga dal soggetto centrale, ossia dal volto rappresentato nella parte centrale dell’opera), sia l’evidente “stacco” di cifra cromatica tra i diversi piani della raffigurazione.
Meno conciliativo è invece l’istante che erompe dall’opera «Fondale dell'azione: contrapposizioni.», che come spiega l’autrice «è un istante all’apice di forze contrapposte», ovvero «l’istante definitivo, decisivo, di uno scontro oltre il dialettico», che si svolge nel fondale dell’intimo (l’intimo umano, giacché solo apparentemente il fondale è “astratto” e, ancora, solo molto parzialmente alcune zone di quel fondale possono dirsi di tipo faunistico/naturalistico); qui siamo in presenza di un tumulto, un tumulto finale, che chiama la coscienza al discernimento, all’azione, alla scelta.
Quanto all’opera «La danza del Sistema Numerale Binario. Ovvero: Numeri Binari in the sky.», giova rilevare il morbido dialogo del sistema numerale binario 1.0 / 0.1 (vitalissimo sistema matematico che vanta ‘origine antica’ nell’elettronica digitale) con petali e fiori in rigoglio della Terra, un dialogo immerso in un blu cosmico, dialogo suggeritore di un’armonia possibile e (in parte) già possibilitata da una mente che all’equilibrio di quell’armonia sia sinceramente votata; sempre in quest’opera, il visitatore potrà inoltre notare quanto espressamente lieve e discreto sia l’aspetto pittorico dei numeri binari “1” e “0” (per esempio nei tratti di pennellate traslucenti), «lieve e come ‘in punta di piedi’ – spiega Marina Palmieri – a rappresentazione di una segnica arte matematica che ami mantenere l’armonia (l’armonico rapporto) con quei petali e quel profondo blu del cielo.».