Convivere con il virus: l’imperativo della fase due ha un suono molto meno aspro della parola “lockdown”, anzi, dopo settimane di restrizioni appare quasi liberatorio. Ma l’ora di alzare la guardia ancora deve arrivare ed è per questo che l’amministrazione comunale di Broni, negli ultimi giorni, ha scelto di tornare a promuovere nel concreto l’uso dei dispositivi di protezione. Lo ha fatto unendo teoria e pratica: ai cittadini, infatti, è stata indirizzata una lettera del sindaco Antonio Riviezzi, accompagnata da due mascherine chirurgiche per ciascun nucleo familiare residente in città. In totale, quindi, sono circa 10mila le mascherine che i volontari stanno distribuendo nelle cassette della posta, come già era avvenuto alcune settimane fa.
«Durante la prima fase dell’emergenza – ha scritto Riviezzi - questa comunità ha saputo esprimere grande senso di responsabilità, solidarietà e coesione. Sono sicuro che se continueremo su questa strada riusciremo a superare l’emergenza. In queste prime settimane di maggio, anche se a piccoli passi, la città sta tornando a rivivere la sua normalità. Impegniamoci tutti a favorire le attività commerciali della città che, anche in questa fase d’emergenza, hanno dimostrato attaccamento alla nostra comunità, organizzando una rete di consegne a domicilio che ci ha permesso di vivere la quarantena in maniera più agevole».
Alla lettera è stato allegato un prospetto aggiornato che riassume le diverse iniziative intraprese dall’ente locale per far fronte all’allarme sanitario (dalla consegna porta a porta di generi di prima necessità al fondo di sostegno alle imprese, passando per il supporto psicologico alle persone più fragili e il rinvio dei tributi a carico delle attività commerciali), oltre ad elencare quei servizi, su tutti mercato e cimitero, riattivati con la fine del lockdown.