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Attualità | 06 giugno 2020, 18:07

Vigevano: avvviata la causa di beatificazione per Nerino Cobianchi, il “folle” di Dio

La seduta di insediamento del Tribunale ecclesiastico è presieduta dal Vescovo dela Diocesi di Vigevano Maurizio Gervasoni

foto tratta dalla profilo Facebook dedicato a Nerino Cobianchi

foto tratta dalla profilo Facebook dedicato a Nerino Cobianchi

Avviata stamani presso la sede della curia vescovile di Vigevano la causa di Beatificazione del Servo di Dio Nerino Cobianchi.  La seduta di insediamento del Tribunale ecclesiastico è presieduta dal Vescovo monsignor Maurizio Gervasoni cui è seguito il giuramento degli Officiali dell'Inchiesta canonica: monsignor Paolo Bonato, Delegato Episcopale; don Lorenzo Montini, Promotore di giustizia; l’avvocato Giovanni Paolo Rabai, notaio della causa.

Una vita intensa quella di Nerino Cobianchi al servizio dei bisognosi. Come si legge nella sua biografia nasce a Velezzo Lomellina il 25 giugno 1945 da Agostino e Dosolina Piva; frequenta le Scuole Elementari a Lomello dove riceve anche la Prima Comunione e la Cresima. La quinta elementare e la prima media le frequenta in Seminario a Vigevano; continua gli studi a Cherasco in provincia di Cuneo e ancora a Vigevano frequenta per due anni una scuola tecnica, ovunque sempre con ottimi profitti. Nel mondo del lavoro entra giovanissimo: a diciassette anni, come impiegato presso una ditta di Vigevano, poi, dopo il servizio militare, nel 1968 in Cariplo dove resterà fino alla morte.

Nel 1970 sposa Graziella Vitulo e la loro unione è benedetta dalla nascita di Elena e Andrea. Nel novembre del 1974 si stabilisce con la famiglia a Cilavegna.

Nel 1982 Nerino con i suoi giovani del Gruppo Scout entrano in contatto con Fratel Ettore e con don Vittorione e sempre nello stesso anno, per dare legalità al suo lavoro che consisteva nel raccogliere indumenti e fondi per aiutare Fratel Ettore e don Vittorione appunto, costituisce il “Gruppo di Sostegno Padre Pianzola”; così l’operato di Nerino aveva il suo primo protettore.

Negli anni 1983/1984 continua la sua opera missionaria di raccolta di fondi e viveri per aiutare sempre Fratel Ettore e don Vittorione ma inizia ad aiutare anche i padri missionari della Sierra Leone e la comunità pavese di don Enzo Boschetti che cerca di strappare alla droga i giovani tossicodipendenti. Il 14/10/1989 Nerino fonda l’Associazione Pianzola Olivelli una realtà che si mette accanto a tutti coloro che sono nella necessità. Si guarda all’Africa ma anche all’Europa e all’Italia. Una malattia inguaribile spegne la sua esistenza terrena il 3 gennaio 1998.

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