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Attualità | 10 novembre 2021, 14:00

Magenta, c’era una volta il bar Piscopo… Peppino, Stefano, Filippo: mezzo secolo di storia, 30 anni de La Corte del Re

Magenta, c’era una volta il bar Piscopo… Peppino, Stefano, Filippo: mezzo secolo di storia, 30 anni de La Corte del Re

“E’ agli inizi degli anni 70 che Giuseppe Piscopo, insieme alla moglie Carla, da inizio ad una tradizione ristorativa nata dalla grande passione per l’arte del ricevere. Stefano Piscopo, figlio di Carla e Giuseppe, oggi è precettore e custode di questa tradizione che, nell’arco di pochi anni e grazie ad una conoscenza approfondita del settore, dei continui investimenti,  delle sue doti organizzative, ha fatto evolvere nell’attuale “La Corte del Re”.

Francamente un giornale come il nostro vive, o  meglio vorrebbe vivere, di storie così. Di lavoro fatto per passione, da cui scaturiscono idee, iniziative imprenditoriali, attività che superano e ‘squarciano’ il muro del tempo. Fare non tanto per fare, ma per fare bene. Proseguire, perpetuare, rinnovare, mantenendo viva la memoria e l’origine.

Era il 1970: l’anno di nascita dell’ospedale Fornaroli. A fianco, lo si vede ancora oggi, apre un bar. Lo gestiscono Peppino e Carla. Ci rimarranno per 15 anni. Poi si trasferiscono in piazza Formenti: nasce il bar Caffè Liberty. Il figlio di Peppino e Carla, Stefano, nasce nel 1966. Fin da bambino bazzica bancone e tavoli. Studia al Liceo Bramante, poi l’università, quindi a soli 25 anni fonda la Corte del Re, ristorante (di gran gusto) a Corbetta. Da allora ne è passata di acqua nei Navigli  e di coperti (a decine di migliaia) tra i tavoli di una delle aziende di catering meglio gestite nell’est Ticino, partner da anni del Gambero Rosso.

Azienda che ha superato anche la maledizione Covid e ha festeggiato con una straordinaria cerimonia, domenica 8 novembre, i primi 30 anni di vita (e i 51 di attività di ricevimento e ristorazione targata Piscopo). Location migliore non poteva esserci: la cascina Cambiaga immersa nel verde di Casterno e della valle del Ticino, splendidamente ristrutturata dalla famiglia Oldani (Natalino e Massimiliano sono imprenditori coi fiocchi: chapeau), ha fatto da sfondo a una  bellissima festa. Un catering coi fiocchi, dalle bollicine di apertura allo gnocco fritto coi salumi, dalle birre artigianali a un superbo risotto, dallo scamone al tripudio di dolci: tutto firmato La Corte del Re.

La “Corte del Re” oggi, si propone come punto di riferimento per ogni tipo di evento: matrimoni, ricevimenti, battesimi, comunioni, cresime, catering per meeting, convegni e seminari, lunch e dinner aziendali, cene di gala, cene di compleanno, ricorrenze.

Stabilire un rapporto personale con i Clienti, ascoltare le loro esigenze, scoprire i loro gusti e poi con passione, creatività, estro, eleganza e ricercatezza realizzare i loro desideri. L’ obiettivo de “La Corte del Re” è di superare le aspettative di ogni cliente.

Collaboriamo con diverse Location a Varese, Milano, Pavia, Novara, Monza, Como e province che possono accogliere piccoli e grandi eventi: matrimoni, ricevimenti nuziali, cresime, comunioni, battesimi, meeting, convegni, seminari, cene o pranzi aziendali, cene di gala, cene di compleanno (a partire dai 18 anni) nozze d’oro, d’argento”.

E così domenica un emozionato ma orgoglioso Stefano Piscopo ha accolto più di 150 ospiti, col papà Peppino sorridente al tavolo e il figlio Filippo a ‘brigare’ in cucina, dove da 30 anni a fianco di Stefano c’è lo chef Mauro Castiglioni.

Luisa Farè, Giada Panzeri, Luigi Rizzo e Skender Gioklaj completano questo autentico Dream Team della ristorazione del servizio.

E noi al tavolo, tra un ottimo Prosecco millesimato Extra Dry e i vini di Umani Ronchi (eccellente cantina abruzzese che vanta la collaborazione con una leggenda del vino italiano, il compianto Giacomo Tachis), abbiamo colto la grandezza di questa azienda da un solo ma determinante particolare: la straordinaria, impagabile capacità di Stefano (e ovviamente anche di Luisa) nel girare tra i tavoli, dispensando sorrisi, amenità, cordialità.

Un padrone di sala superbo, nelle cui vene scorre il sangue del fuoriclasse e di uno stile che non si acquista né si può imparare, ci spiace. Si può solo nascere ‘figli di’ e affinare l’insegnamento paterno e familiare. Ecco perché papà Peppino aveva ben donde di guardare con gioia a quello che oggi, 51 anni dopo, i Piscopo rappresentano.

Caviale, scampi alla Busara e Montrachet: che goduria, stare al tavolo della Corte del Re.

So long per l’eterno Peppino, l’erede di terza generazione Filippo e ‘monsù ‘Stefano. Aspetto l’invito per Sedriano, Ste..

Chapeau. Sono queste, le storie meravigliose che ci piace narrare.

 

Fabrizio Provera

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