Tra i famigliari delle vittime arrivati questa mattina al Mottarone per l'omaggio a un anno dalla tragedia della funivia c'è anche Aya Biran-Nirko, zia del piccolo Eitan. Al termine della breve cerimonia di inaugurazione della stele in memoria dei morti della tragedia della funivia i parenti si sono raccolti in silenzio davanti al cippo mentre il corteo si dirigeva verso la chiesa della Madonna della neve.
Intanto a un anno dal disastro la famiglia materna di Eitan, unico sopravvissuto al disastro della funivia, non si arrende. Attraverso una nota stampa riportata dai media nazionali afferma: “continueremo a lottare per lui perché cresca in Israele, la sua casa naturale, casa della sua famiglia, luogo di sepoltura dei suoi genitori e del fratellino".
Come è noto il bambino, dopo una lunga battaglia legale si trova ora in Italia con la zia paterna e sul nonno materno Shmuel Peleg e su un presunto complice pende un mandato d'arresto internazionale emesso dalla magistratura di Pavia per il rapimento di Eitan, portato in Israele dall'uomo agli inizi di settembre dello scorso anno.
"Non abbiamo mai rinunciato e non rinunceremo mai - prosegue la nota della famiglia materna- al diritto di far parte della sua vita e alla possibilità che lui torni in Israele. Le discussioni legali in Italia sono ancora in corso e speriamo che la corte di Milano e le persone che si occupano degli affari di Eitan abbiano a cuore il suo bene e correggano la terribile ingiustizia causata a lui e a noi".