La polizia ha denunciato i cinque attivisti del gruppo “Ultima generazione” che questa mattina avevano lanciato della vernice colorata contro la facciata del Teatro alla Scala di Milano, dove questa sera andrà in scena l’attesissima Prima.
Lo ha reso noto la questura meneghina, spiegando che gli ambientalisti, quattro ragazzi e una ragazza tra i 20 e 23 anni di Milano Pavia e Lucca, erano già noti alla Digos.
I cinque sono accusati di imbrattamento di beni culturali e per inosservanza del divieto di ritorno. La Questura ha inoltre precisato che durante le concitate fasi del fermo dei cinque ragazzi, due agenti “hanno riportato lesioni guaribili in 10 e 7 giorni, alla caviglia destra uno e alla spalla sinistra l’altro”.
In un comunicato pubblicato sulle sue pagine social, “Ultima generazione” ha indicato la ragione del blitz nella volontà di “chiedere ai politici che questa sera assisteranno allo spettacolo di tirare fuori la testa dalla sabbia e intervenire per salvare la popolazione: la situazione economica e ambientale del Paese peggiora di giorno in giorno e, invece di prendere le misure necessarie a salvaguardare il futuro dell’Italia da siccità e disastri climatici, la politica si rinchiude a godersi uno spettacolo per poche persone, così come riserva a poche persone la possibilità di salvarsi dal disastro alimentato dai continui stanziamenti all’industria del fossile”.
“Speriamo che le macchie sulla facciata della Scala – continua la nota – ricordino a Giorgia Meloni e Sergio Mattarella le proprie responsabilità e li spingano ad agire, prima che si ripeta un’altra Ischia”. “Ci spiace prendercela con il Teatro alla Scala” prosegue il gruppo ambientalista, concludendo “vorremmo che le attrici e gli attori che interpreteranno la storia di un’oligarca comprendessero che lo stanno facendo per altri oligarchi e decidessero di ribellarsi insieme a noi”.