Oggi le loro abitazioni sono state perquisite da agenti della Digos di Bergamo e del Centro operativo per la sicurezza cibernetica Lombardia della polizia di Stato.
Si tratterebbe di esponenti di un autoproclamato ‘Tribunale Popolare Terra Lombarda’, organismo giuridicamente inesistente, “ma nelle intenzioni degli indagati e dei loro sodali, i quali condividono teorie di natura complottista che hanno alla base il disconoscimento di ogni istituzione, vero e proprio organo giudicante deputato a difendere i propri esponenti, definiti ‘uomini vivi o naturali’, dai soprusi subiti da provvedimenti di natura amministrativa o giudiziaria che a vario titolo li coinvolgono”, spiega la questura.
I destinatari delle perquisizioni, in concorso con altre persone ancora in corso di identificazione, si erano spinti addirittura a notificare alcuni falsi provvedimenti di natura giudiziaria emanati dal fantomatico Tribunale popolare presso studi e luoghi di lavoro di professionisti situati nella provincia di Bergamo. I soggetti effettuavano le notifiche presentandosi come guardie popolari, perfino indossando capi di abbigliamento uniformi per risultare credibili nei confronti dei destinatari dei provvedimenti, e incutere timore.