“Eravamo abbastanza tesi perché l’obiettivo era quello di riempire la piazza. Appena abbiamo visto verso le 17 che erano presenti tantissime persone ci siamo un po’ rilassati. La manifestazione è andata bene”. Le parole sono di Alessandra Torquato, referente del movimento per la zona lomellina. All’indomani dell’evento, ciò che ha reso più felici gli organizzatori è stato il coinvolgimento creatosi, testimoniato dalla buona partecipazione.
Una manifestazione basata molto sui contenuti: diversi sono stati gli interventi intervallati da momenti musicali. Questi ultimi non sono stati tanti, in quanto si è dovuto fare i conti con alcune limitazioni relative a discorsi di sicurezza e permessi. Nonostante ciò l’evento è durato circa un’ora e mezza per poi concludersi sulle note di “Bella Ciao”, cantata poco prima delle 19.
Sul palco, a Pavia, ben due esponenti musicali. I MaLaVoglia, autori dell’inno ufficiale delle Sardine, hanno sfruttato la loro vicinanza al capoluogo (sono di Voghera) per essere presenti, così come non è voluto mancare Roberto Durkovic. E’ stato proprio l’inno delle Sardine ad aprire la manifestazione, seguito poi dall’inno di Mameli.
L’evento ha avuto anche un taglio femminile, quando sul palco è salito un gruppo di donne per leggere i dodici principi fondamentali della costituzione. Tra loro c’era Alice, ragazza mortarese non ancora maggiorenne che fa parte del collettivo Lapis.
Tantissimi sono stati gli interventi. Samantha Bisio dell’associazione nazionale partigiani ha parlato delle battaglie contro i nazifascisti sulle colline dell’Oltrepò. Ha raccontato di Giuseppina Modena, “Mamma Togni”, così chiamata dai partigiani. Dopo la morte del figlio Enzo, avvenuta durante la battaglia di Varzi, dedicò, in qualità di infermiera, affetto e cure alle persone fino alla liberazione. E’ poi toccato a Jerome Massiani di Legambiente illustrare la follia di inquinare l’unico pianeta del quale disponiamo, mentre Serena Curtosi, a nome di Cgil, ha parlato di lavoro. O meglio “del vero nemico da sconfiggere: il lavoro che manca”.
Infine, Davide Podavini, presidente di Arcigay, ha spiegato a tutti come le parole possano letteralmente uccidere le persone e come, ancora oggi, si possa perdere il posto di lavoro per la sola “colpa” di essere transessuali. Carmen Silva, dell’associazione “Ci siamo anche noi”, ha sottolineato nel suo intervento la differenza tra ius soli e ius sanguinis e ha chiesto agli oltre mille presenti chi abbia scelto di nascere da un determinato padre e da una determinata madre.
Una manifestazione che ha soddisfatto gli organizzatori sotto diversi punti di vista. “Conosco poco la città di Pavia - riprende la Torquato - ma solitamente viene descritta come una realtà filoleghista. Parlando con gli altri coordinamenti avevamo pure visto che in alcune città la risposta era stata maggiore rispetto ad altre. Per questo eravamo un po’ titubanti, ma appena abbiamo notato la piazza piena siamo stati soddisfatti”.
Tante sono state le offerte effettuate dai partecipanti sia prima della manifestazione sia durante. “Faremo un dettaglio di quanto ricevuto, quanto speso e cosa faremo della somma avanzata - continua la Torquato -. Abbiamo iniziato a raccogliere offerte prima dell’evento attraverso il canale Facebook ed una carta prepagata. In seguito, per chi non ha dimestichezza con la tecnologia, abbiamo dato l’opportunità di fare donazioni pure ieri durante l’evento in piazza”.
Donazioni che tra l’altro davano diritto, per chi non l’avesse portata, a ritirare il cartonato di una sardina. Piazza della Vittoria si è presto colorata di cartelloni e sardine che hanno sicuramente rappresentato il simbolo della manifestazione.
Ed ora, quale sarà il futuro delle Sardine pavesi? “Prenderemo un po’ di tempo - conclude la Torquato - per farci delle domande e capire dove vogliamo arrivare sia a livello territoriale (Vigevano e Voghera ndr) sia per quanto riguarda un discorso di contenuti”.