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Attualità | 13 febbraio 2018, 22:20

Gambolò, in arrivo gli esperti della Soprintendenza per i ritrovamenti longobardi

È previsto nelle prossime ore l’arrivo alla frazione Belcreda di Gambolò dei dirigenti della Soprintendenza di Milano, che dovranno esaminare i reperti longobardi trovati durante gli scavi per la costruzione del metanodotto

Gambolò, in arrivo gli esperti della Soprintendenza per i ritrovamenti longobardi

Cresce l’attesa a Gambolò per scoprire finalmente il valore della scoperta archeologica effettuata durante i lavori di scavo del metanodotto: sono attesi a ore i dirigenti dell’ufficio Soprintendenza di Milano, che dovranno dare la conferma della datazione all’epoca longobarda dei reperti rinvenuti. Intanto sono numerosi i curiosi che si affacciano dai finestrini passando in auto sulla provinciale 206 per cercare di capire che cosa ci sia oltre le reti rosse del cantiere.

Al lavoro ci sono diversi archeologi, che con l’ausilio di una piccola ruspa e con tanta opera manuale, stanno riportando alla luce quella che sembra una vera e propria necropoli risalente a un periodo riconducibile tra il 500 e il 600 d.C., quando i Longobardi dominavano sull’intera provincia di Pavia e oltre. Si parla di 11 tombe rinvenute, contenenti alcuni oggetti. L’auspicio è naturalmente quello di poter trovare con la continuazione degli scavi anche un villaggio, ma ogni valutazione è prematura.

Di annunci ufficiali, almeno per il momento, non se ne parla, e la zona continua a venire costantemente monitorata dalle forze dell’ordine. La voce dei ritrovamenti, infatti, si è ormai sparsa, e il rischio di incursioni da parte di qualche malintenzionato è più vivo che mai.

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