Attilio Fontana non ci sta e in serata mette nuovamente in evidenza i punti critici per la Lombardia delle misure già approvate dal governo: «Abbiamo espresso il nostro disappunto per il decreto fatto nella notte, che diventa legge con effetto immediato, su cui non abbiamo potuto intervenire. Questa scelta crea difficoltà a tanti cittadini che non possono andare a trovare i propri parenti, i nonni o i genitori anziani e crea un differente modo di comportamento tra grandi città e piccoli comuni perché alcuni parenti si trovano divisi da una linea di confine magari di soli 500 metri e non possono trovarsi nei giorni di festa (c'è l'obbligo di restare nel comune di residenza il 25, 26 e l'1 gennaio). Conte ha detto che, attraverso le Faq, potrebbe dare interpretazione a questa situazioni. Ho chiesto un percorso privilegiato per modificare questo decreto legge che pone in essere un'ingiustificata limitazione della vita dei cittadini».
Sulla zona gialla in Lombardia, Fontana ha detto che «la regione dovrebbe entrare in zona gialla l'11 dicembre, è un passaggio automatico che sarà reso concreto da un provvedimento del ministero della Salute».
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