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Attualità | 24 ottobre 2022, 18:52

Processo Mottarone, terzo giorno di udienze: fune e "forchettone" al centro dell'analisi dei periti

L’udienza riprenderà ora il 18 novembre con gli altri interventi delle parti

Processo Mottarone, terzo giorno di udienze: fune e "forchettone" al centro dell'analisi dei periti

Terzo giorno di udienze al Tecnoparco di Fondotoce nell’ambito dell'incidente probatorio sulla tragedia della Funivia del Mottarone. L’attenzione dell’ultima parte dell’esposizione da parte del capo del collegio “delle cause”, professor Antonello De Luca, è stata concentrata sulla illustrazione delle analisi frattografiche sulla fune traente, la rottura della quale il 23 maggio del 2021 ha provocato la caduta della cabina numero 3 e la morte di 14 persone.

Come ha messo in luce la perizia, grazie alle analisi sui reperti recuperati sul pendio della montagna dove la cabina ha finito il suo drammatico volo, la traente si è spezzata "a causa del degrado verificatosi in corrispondenza dell'innesto della fune nella testa fusa, punto più delicato della fune".

"L'analisi frattografica - si legge ancora nella perizia - ha infatti mostrato che, in corrispondenza del punto di rottura della traente, il 68% circa dei fili presenta superfici di frattura che testimoniano una rottura a fatica e fatica/corrosione dei fili ragionevolmente antecedente la precipitazione del 23 maggio 2021".

Proprio dall'analisi di questo aspetto nascono le osservazioni sui mancati controlli che si sarebbero succeduti nel tempo, e che, stando a quanto sostenuto da diversi legali, coinvolgerebbero gli organismi esterni di supervisione, come l'Ustif. De Luca he dedicato anche una parte della sua relazione ai cosiddetti “forchettoni”, i dispositivi che, inseriti nel sistema frenante di emergenza, ne impedivano l’entrata in funzione accidentale, circostanza che secondo quanto sempre raccontato dai protagonisti della vicenda si ripeteva frequentemente a causa di un cattivo funzionamento dell’impianto idraulico. De Luca, ripercorrendo quanto spiegato con dovizia di particolari nella perizia, l’utilizzo dei ‘forchettoni’ era pressoché costante: esaminando le immagini delle telecamere del circuito di sicurezza, risulta che nel solo mese di maggio 2021, dall’8 al 23, giorno della sciagura, i forchettoni erano presenti sulla cabina numero 3 nel 100% dei 329 viaggi e sulla cabina numero 4 nel 68% dei 328 viaggi effettuati.

Secondo quanto riferito, la Gip Annalisa Palomba ha rivolto al collegio dei periti una domanda apparentemente semplice, ma in realtà di grande interesse: perché esistono i forchettoni, il cui uso è contro legge perché inibisce un sistema di sicurezza obbligatorio? Il professor De Luca, ha risposto  ribadendo quanto scritto nella perizia, e cioè che l’utilizzo dei “forchettoni”  è assolutamente in contrasto con le normative in quanto i freni di emergenza hanno la funzione di impedire che, a seguito della rottura della fune traente (evento contemplato dalla norma, in quanto possibile), ne consegua la precipitazione del veicolo. Come si legge nella perizia “i freni possono essere eventualmente inibiti  al funzionamento in casi definiti dalle norme come “eccezionali” (ad es. incendi) qualora sussista una situazione di emergenza e limitatamente al tempo necessario per risolvere tale situazione”. Caso che non è in alcun modo applicabile alla situazione di esercizio della funivia del Mottarone.

La terza udienza si è conclusa a metà pomeriggio. Dopo la pausa è intervenuta con alcune brevi domande rivolte al collegio dei periti informatici, la procuratrice della Repubblica di Verbania, Olimpia Bossi. L’udienza riprenderà ora il 18 novembre (e non l’11 come era stato ipotizzato questa mattina) con gli altri interventi delle parti.

da VcoNews.it

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