Sui social scorrono i ricordi di serate trascorse insieme, tra musica e risate. Da ieri mattina, però, ci sono solo dolore e incredulità.
Sono tanti gli amici che in queste ore piangono la scomparsa di Paolo Di Ciancio, vittima del drammatico incidente avvenuto in viale Boccaccio a Busto Arsizio.
“Paul”, così lo chiamavano tutti, era originario di Busto Garolfo e molto noto nell’Alto Milanese, in particolare nell’ambiente degli eventi, per aver gestito a lungo il Velvet Underground di Legnano.
Da qualche tempo si occupava di un nuovo locale che collaborava come sponsor con l’AC United, squadra impegnata in un torneo amatoriale di calcio a 7 che si tiene a Villa Cortese.
«Siamo molto scossi da ciò che è accaduto ed è difficile trovare le giuste parole. Abbiamo conosciuto Paul circa un anno fa e insieme abbiamo creato una collaborazione tra la nostra squadra e il suo locale, Bacall», hanno scritto sul profilo Facebook i ragazzi della squadra, stringendosi in un «enorme abbraccio» alla famiglia del 34enne.
«Fin dall’inizio – ricorda Niccolò Crespi, già capitano e ora mister – Paul aveva dimostrato grande disponibilità ed entusiasmo per uno sport che, nonostante non fosse tra i suoi preferiti, gli dava felicità e soddisfazione. La notizia mi ha scioccato personalmente, perché ho sempre visto in Paolo una persona tutta d’un pezzo, con grande personalità e orgoglio, dotata di un’ottima testa e soprattutto un grande cuore. Tutta la mia squadra vuole stringersi alla famiglia di Paul».
Con un rimpianto: quello di «non essere riusciti a organizzare una partita in sua presenza. Ci teneva – racconta Crespi – e diceva spesso che sarebbe venuto a tifarci sulle tribune. Cosi è la vita, in un attimo capace di darti tutto e di strapparti via ogni cosa da un momento all’altro».
Lunedì prossimo, quando riprenderanno le partite, la squadra chiederà all’organizzazione del torneo di «dedicare un minuto di silenzio al nostro amico Paolo».