Nel 2022, sulle strade italiane, si sono registrati 165.889 incidenti con lesioni a persone (151.875 nel 2021, +9,2%; 172.183 nel 2019, -3,7%), che hanno causato 3.159 decessi (2.875 nel 2021, +9,9%; 3.173 nel 2019, -0,4%) e 223.475 feriti (204.728 nel 2021, +9,2%; 241.384 nel 2019, -7,4%).
In media, rispettivamente, 454 incidenti, 8,7 morti e 612 feriti ogni giorno. E’ quanto emerge dal Report ‘Incidenti stradali in Italia – Aggiornamento dati provinciali Anno 2022″.
Dalle statistiche provinciali – elaborate da Aci e Istat – rispetto al 2019 – anno scelto come riferimento per l’obiettivo 2030 – 53 province su 107 hanno fatto registrare un aumento del numero dei morti sulle strade. In altre 53, invece, tale numero è diminuito. In una sola provincia (Lodi), infine, il numero dei morti è rimasto stabile.
Le vittime della strada in valore assoluto, 3.159 per il totale nazionale, registrano un peggioramento Roma (+33), Latina (+18) province che fanno del Lazio la Regione con il più alto aumento di morti rispetto al 2019 (+44), seguono Novara e Foggia con +15) migliorano invece Brescia (-20), Modena (-17), Forlì-Cesena e Venezia (-16). Considerando i dati delle vittime della strada in valore percentuale, le province con gli incrementi maggiori, rispetto al 2019, sono: Oristano (+180%; 14 morti nel 2022, 12 nel 2021 e 5 nel 2019), Aosta (+150%; 10 morti nel 2022, 1 nel 2021 e 4 nel 2019) e Novara (+79%: 34 morti nel 2022, 19 nel 2021 e 19 nel 2019). Migliorano Vibo Valentia (-67%; 3 morti nel 2022, 6 nel 2021 e 9 nel 2019), Biella (-63%; 3 morti nel 2022, 13 nel 2021 e 8 nel 2019), Reggio Calabria e Gorizia (-60%; rispettivamente 10 morti nel 2022, 22 nel 2021 e 25 nel 2019 e 4 morti nel 2022, 10 nel 2021 e 10 nel 2019).
In 13 province, l’indice di mortalità (morti per 100 incidenti) è risultato almeno doppio rispetto al valore medio nazionale (1,90). Le situazioni più critiche a Matera (5,91), Foggia (5,18), Nuoro (5,15) e Vercelli (5,13). Savona, Prato, Genova, La Spezia, Monza Brianza, Biella, Milano e Gorizia sono, invece, le province in cui gli incidenti risultano meno gravi. L’indice di mortalità, infatti, è inferiore ad 1 morto ogni 100 incidenti.