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Attualità | 02 maggio 2024, 15:48

Pavia: infezioni polmonari gravi, arriva un nuovo approccio terapeutico promettente al San Matteo

Sono queste le conclusioni del lavoro recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Respiratory Research

(foto d'archivio)

(foto d'archivio)

L’utilizzo delle cellule stromali mesenchimali, in associazione ai cortisonici, possono aiutare a prevenire l'insorgere di danni polmonari persistenti e invalidanti in pazienti che hanno avuto una infezione polmonare grave: sono queste le conclusioni del lavoro recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Respiratory Research.

Sebbene siano ancora necessarie ulteriori indagini e protocolli condivisi, la sicurezza della terapia con cellule stromali mesenchimali è stata ripetutamente dimostrata; il suo potenziale nel trattamento della sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) e nella prevenzione della fibrosi polmonare postinfiammatoria (PF) potrebbe rappresentare una nuova strategia terapeutica”, commenta Mirko Belliato, direttore della Terapia Intensiva Cardiotoracica, che ha condotto lo studio insieme alle dottoresse Patrizia Comoli e Maria Antonietta Avanzini.

Mentre l’epidemia di COVID-19 e le sue complicanze sono ancora oggetto di indagine, la fibrosi polmonare post infiammatoria (PF) è già stata descritta come una sequela a lungo termine della sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS), secondaria all’infezione da SARS-CoV2.

Le possibilità terapeutiche per i pazienti con esiti polmonari da distress respiratorio acuto, come la fibrosi polmonare post infiammatoria, sono ancora limitate e non prolungano significativamente la durata della vita.

Per i casi più gravi di questa patologia l’unico trattamento definitivo, ad oggi, rimane il trapianto polmonare.

Tuttavia, numerosi studi preclinici e clinici hanno dimostrato che le cellule mesenchimali stromali (MSC) allogeniche potrebbero rappresentare un approccio terapeutico promettente in diversi disturbi polmonari, e il loro potenziale per il trattamento della sindrome da distress respiratorio acuto e la prevenzione della fibrosi polmonare post infiammatoria è stato studiato durante la pandemia di COVID-19.

Da aprile 2020 ad aprile 2022, sei pazienti con sindrome da distress respiratorio acuto correlata a COVID-19, ricoverati in terapia intensiva cardiotoracica, sono stati trattati con cellule stromali mesenchimali prodotte dalla Cell Factory del San Matteo, diretta da Patrizia Comoli.

Quattro pazienti hanno completato il trattamento e sono stati dimessi dall’unità di terapia intensiva, mentre due hanno ricevuto solo una dose di MSC a causa della sindrome da disfunzione multiorgano (MODS) ed il conseguente inevitabile decesso.

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