Da domani, 18 Maggio, la maggior parte delle attività economiche potrà ripartire, in Italia e in Lombardia . Il via libera è stato dato dal governo su tutto il territorio nazionale nonostante che ai dati sull'evoluzione dell'epidemia dal 4 al 10 Maggio fossero molto diversi fra una regione e l'altra e che alcune regioni avessero comunicato non più del 30% dei dati richiesti. L'allerta quindi resta altissima.
"Se dovessero esserci segnali di allarme - ha spiegato il ministro della salute Roberto Speranza - governo e regioni saranno in grado di intervenire nel più breve tempo possibile".
Nella schema qui sotto, si evidenzia la situazione in tutte le regioni con la possibilità di fare confronti interessanti.
In sintesi:
- In 18 regioni sono classificate di livello 2, ovvero con bassa probabilità di aumento del contagio ed un basso impatto sui servizi assistenziali.
- In 10 Regioni il lockdown ha impedito il diffondersi dell’infezione, come dimostra il rapporto fra numero di positivi ogni centomila abitanti, basso o intermedio.
In 8 Regioni l'incidenza del contagio ogni centomila abitanti è ancora alta po intermedia-alta, con situazioni complesse ma controllate. Sono Lombardia, Liguria, Molise, Marche, Piemonte, la Provincia autonoma di Trento, la Valle d'Aosta, il Veneto.
In 6 Regioni si segnala una situazione epidemiologica in evoluzione e fluida per la presenza di focolai di trasmissione da monitorare con attenzione. Le situazioni che destano maggiore attenzione, classificate di livello 3 sono la Lombardia, il Molise e l'Umbria.
- In Molise, la classificazione settimanale è passata da bassa a moderata (probabilità moderata/alta di aumento di trasmissione ed un basso impatto sui servizi assistenziali) dovuto ad un nuovo focolaio di trasmissione attualmente in fase di controllo che ha prodotto un aumento nel numero di casi nella scorsa settimana. Questo si potrà riflettere in un aumento nella stima di Rt nelle prossime settimane.
- In Umbria, la classificazione settimanale è passata da bassa a moderata (probabilità moderata/alta di aumento di trasmissione ed un basso impatto sui servizi assistenziali) per un aumento nel numero di casi ed un Rt >1 seppur in un contesto ancora con una ridotta numerosità di casi segnalati e che pertanto non desta una particolare allerta.
- In Lombardia, la classificazione settimanale è moderata (bassa probabilità di aumento di trasmissione ed un moderato/alto impatto sui servizi assistenziali) ma si assiste ad una riduzione dei segnali di sovraccarico dei servizi sanitari. In questa Regione rimane elevato il numero di nuovi casi segnalati ogni settimana seppur in diminuzione.
CONCLUSIONI
Nella maggior parte delle regioni l'evoluzione dell'epidemia riflette la situazione epidemica di circa 2-3 settimane fa (quando i casi segnalati nella settimana 4-10 maggio 2020 si sono infettati), e quindi nella fase conclusiva del periodo prolungato di confinamento.
Poche regioni presentano contesti una situazione epidemiologica molto fluida ma al momento controllata.